Bologna celebra il mito di Ernesto Che Guevara: un viaggio tra storia e emozione al Museo Civico.
Il Viaggio.
In questi giorni di festività con i miei cari, sono stato a visitare la Bella Mostra del CHE GUEVARA tu y todos
La partenza dal Paesello è stata ad un ora piuttosto tarda, ma percorrendo l’autostrada cosiddetta Panoramica, siamo arrivati alla svelta e con molta serenità, permettendoci anche un caffè strada facendo.
Arrivati in città nella splendida Piazza Grande, molto vicino troviamo il Museo Civico dove risiede la Mostra, i biglietti sono stati fatti online quindi entriamo per la visita. L’accoglienza è fra le migliori che possiamo aspettarci, un signore, molto educato mi chiede se sono un Giornalista, rimango un po’ meravigliato per la domanda, non avevo esternato niente di ciò! Rispondo di si, quindi mi informa che potevo chiedere l’accredito stampa, ma comunque ormai va bene così. Mi dice inoltre che posso richiedere, la cartella stampa, cosa che ho fatto e puntualmente mi è arrivata il primo giorno disponibile (un’efficienza del genere non me l’aspettavo o, meglio, forse non sono abituato, nel luogo dove vivo, non ci pensano nemmeno un attimo ad informarmi, pur essendo, se non l’unico iscritto all’Ordine dei Giornalisti, almeno il primo certamente visto che la mia iscrizione risale al 1988).
L’esperienza al Museo.
Torniamo alla bella Mostra in essere, si inizia con la moto usata dal CHE GUEVARA nei suoi momenti di viaggiatore per l’America Latina, allestita in quel modo, mi è sembrato di respirare l’aria che andava incontrando, durante i suoi percorsi, il Grande medico Ernesto Che Guevara. Ma la cosa che mi ha colpito ancora di più è la sua Bicicletta, che è anteriore alla moto. Mi ha riportato alla mia infanzia, dove vedevo passare le biciclette in questo modo con l’aggiunta di un motorino a scoppio alleggerivano la pedalata del viandante. Venivano chiamate “I MOSCHITO” almeno nella mia Toscana, forse per il rumore che facevano nella percorrenza molto assomigliante a quei mosconi invadenti….
La Mostra.
Ci si immerge progressivamente, oltrepassando uno schermo… dove vengono proiettate immagini dell’epoca, a me è sembrato di invadere un luogo molto suo, quasi segreto…. qui ci inoltriamo nella sua vita, consiglio di ascoltare l’audio, tramite le cuffie a disposizione, quest’audio ti fa rivivere i momenti più intensi della sua vita”. se le cuffie sono tutte occupate si possono leggere i documenti e vedere le foto, la documentazione, alle grandi bacheche, molto esplicative….
Si arriva al completamento della visita dopo varie sale, ma una delle sorprese più belle, almeno per me è il grande ritratto di ERNESTO CHE GUEVARA, molto imponente e meraviglioso, come lo abbiamo sempre visto nelle varie foto, mi immagino che venga dal suo ritratto ripreso dal Fotografo ALBERTO CORDA. Fotografo che posso Vantarmi di aver conosciuto personalmente in due distinte occasioni, qui in Italia.
Momenti personali.
Concludo dicendo una cosa molto personale, siccome ho ammirato molto il grande ERNESTO CHE GUEVARA, questa bella mostra, mi ha emozionato molto, tant’è che nel percorrerla, mi sono trovato spesso con una grande commozione, la stessa cosa che mi è accaduto quando ho visitato il suo Mausoleo nella città di Santa Clara a Cuba.
Mi sono lasciato trasportare dalla passione, ma spero che queste riflessioni vi invoglino a visitare questa straordinaria Mostra.
Non perdete questa occasione unica per immergervi nella vita e nelle imprese di Ernesto Che Guevara. Bologna vi aspetta!
GiC
© Giuliano Corti Fotogiornalista
Cartella Stampa.
La mostra è unica per il materiale inedito esposto e si rivolge ad un pubblico ampio, utilizza un linguaggio contemporaneo e mette al centro il visitatore che diventa, grazie all’interattività̀ delle tecnologie utilizzate, parte attiva del percorso. Presentata per la prima volta a Milano alla Fabbrica del Vapore nel 2017 in occasione dei cinquanta anni dalla morte del Che, vuole raccontare una figura chiave del XX secolo.
CONCEPT DELLA MOSTRA:
La mostra intende raccontare la figura iconica e contemporanea del Che.
Dopo un’introduzione dedicata alla giovinezza e ai suoi viaggi prima dell’avventura cubana, la mostra si organizza filologicamente su tre livelli di racconto: geopolitico, biografico ed infine intimistico.
01
Il primo livello descrive,
con un’impostazione narrativa di stampo giornalistico, il contesto geo-politico in cui si muove la storia di Ernesto Guevara.
L’obiettivo è di liberare il personaggio da giudizi superficiali, figli di un confronto improprio con i contesti attuali, e di rendere possibile una comprensione più puntuale delle sue scelte di uomo e di rivoluzionario.
02
Il secondo livello è di tipo biografico: grazie a un’ampia e inedita documentazione vengono raccontate con tono documentaristico la formazione del giovane Ernesto negli anni precedenti la rivoluzione cubana e, dal 1959, la sua attività̀ di uomo pubblico a Cuba e nello scenario internazionale.
Questo livello è dedicato ai suoi discorsi pubblici, alle sue posizioni politiche e sociali, alle riflessioni sulla politica internazionale, e ai suoi incontri con i politici e intellettuali dell’epoca.
GRANDI ARTISTI PER LA MOSTRA DEL CHE
Colonna Sonora della mostra
ANDREA GUERRA
Andrea Guerra (Santarcangelo di Romagna,1961)
Ha studiato composizione e arrangiamento a Bologna con il Maestro Ettore Ballotta. A Roma, ha iniziato la sua carriera componendo musica per documentari naturalistici. Ha realizzato più di 100 colonne sonore per film di vario genere al cinema e in televisione, lavorando con registi di fama internazionale, tra i quali: Ettore Scola, Rob Marshall, Terry George, Griffin Dunne, Maneesh Sharma, Zhang Yuan, Gabriele Muccino, Ferzan Ozpetek, Giuseppe Bertolucci.
Ha ottenuto il Soundtrack Stars Award 2017 alla carriera alla 74.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Installazione artistica
MICHAEL MURPHY
Lo scultore americano Michael Murphy (Youngstown Ohio, 1972) è considerato tra i pionieri della Perceptual Art.
Vive e lavora a Brooklyn, NY. Ha frequentato la Kent State University per un BFA in scultura e si è laureato presso l’Art Institute di Chicago con una MFA in Arte e Tecnologia.
È divenuto celebre quando il Times Magazine gli ha commissionato un ritratto del Presidente Obama eletto nel 2012 come Person of the Year.
Grazie a quella scultura Murphy ha influenzato migliaia di artisti in tutto il mondo. Ha conquistato definitivamente il pubblico e la fama con la sua installazione dal titolo “Gun Country”, composta da 150 pistole giocattolo realizzata per il Miami Art Prize 2014.
Nel 2016 Murphy ha realizzato un’opera commissionata da HBO per la serie TV del regista Paolo Sorrentino “The Young Pope”. Esposta a Londra, negli headquarters di SKY Atlantic, l’opera ha saputo dar corpo alla personalità sfaccettata della star Jude Law nella sua interpretazione del Pontefice Lenny Belardo……